. Lei mi ascolta e poi dice: “mi chiamo Matilde, Tilde per le amiche, sono divorziata perché pure io mi sono imbattuta in uno stronzo come il tuo

ho preso il treno con il mio amico del convitto per andare da un altro nostro amico e farci una bella scopata di gruppo, premetto a me piace essere scopata da più cazzi insieme, quindi l'idea di fare una cosa a tre mi eccitava tantissimo. ma una volta arrivati la cosa mi sorprese un bel po' poichè i miei amici usavano non solo i loro cazzi e le loro mani, ma anche...

Un martedì Michele raggiunse come al solito il mio appartamento. Nessuno dei due aveva voglia di fare sesso. Io stavo terminando un disegno e lui mi parlava di Chiara la sua compagna e del litigio furibondo che aveva appena fatto. Mentre parlava arrivò un messaggio sul mio telefonino. Il telefonino era molto più vicino a lui e non gli fu così difficile leggere quel messaggio. Si arrabbiò subito iniziò a chiedermi spiegazioni. Era un messaggio piccante di un uomo che avrei incontrato quella sera

Mi ha lasciata. Mi manda un messaggio chiedendomi l'ultimo pompino. Il pompindo dell'addio. Non so resistere e cedo. Non mancano colpi di scena in questo racconto...anche il pissing!

Non potei non notare i suoi capezzoli turgidi sotto la camicetta..In quel momento pensai si stesse bagnando molto..Poi arrivò Giorgio e lei se ne andò..

Due coinquiline scoprono di essere delle vere troie....

A causa del lavoro, visto che uscivo tardi, frequentavo questa palestra in un orario quasi di chiusura e quindi nell’ultima mia mezzora era praticamente deserta, infatti di solito oltre a me era presente l’istruttore e proprietario ........

.... Mentre mi asciugavo istintivamente la mia mano cominciò ad accarezzare i miei seni piccoli ma sodi e subito mi accorsi che il mio corpo in quel momento aveva bisogno di carezze... ... Cominciai a toccarmi i capezzoli rosa scuro che subito divennero duri....

Giulio arrossì vagamente e sentì la sua erezione crescere dentro i boxer, non poteva credere che quella sensuale quarantenne lo stesse provocando. Ora la domanda era “ devo stare al gioco?”

Una normale vacanza estiva, ero in piscina da sola le mie amiche come solitamente fanno dopo una nottata in discoteca non si sono degnate di seguirmi nella piscina del hotel, ma a me non importa perchè volevo prendere un bel po' di sole mai avei pensato a quello che sarebbe successo...

Gianni era un ottimo amante, la sua esperienza si faceva notare; mi portò di nuovo all'eccitazione, che dopo poco disse: "è il momento di inchiodarti al materasso"; mi fece mettere come ogni donna desidera; pancino all'insù e cosce aperte; mi venne sopra, infilò il cazzo nella mia vagina che da come era bagnata, scivolò tutto dentro in un attimo, prese a sbattermi dapprima piano, poi sempre piú forte; con un ritmo incessante, facendomi sentire femmina; desiderata, ma soprattutto piena di fallo.

Le pecorine coi diciottenni e le scopate col calciatore di Serie A tra i cespugli e all'Hotel[...] Lui vuole fottermi a pecorina. Mi sposto nella macchina, gli mostro il culo e mi inarco, dopo essermi lubrificata la porta del paradiso. Lui entra e comincia a sbattere così forte che il rumore del suo bacino che cozza sul mio culo è più forte di un violento sbattimani [...]La mia bocca è piccola e spompinandolo disegna la forma perfetta e durissima del suo cazzo [...] .

Il suo atteggiamento fa scattare nella mia testolina fantasiosa una scintilla improvvisa, in un secondo assaporo l’idea di un gioco sottile…con questo ragazzo che al gioco voleva stare….

racconto erotico fetish. tutto ciò che a un uomo sottomesso piace

silvio

Spalle al muro, anche in una giornata storta...

...

Aprii la porta e lui era li, seduto sulla sedia che stava fumando con aria molto seriosa..." Bene!" esclamai. "Spogliati e mettiti come sai"...."No" rispose " oggi sarai tu la mia troietta, ho bisogno di sfogarmi!"

Avevo ricevuto quel biglietto da una settimana e da altrettanto tempo giaceva nella mia borsa. Lo afferrai per esaminarlo ancora una volta. Anche se fingevo che non mi importasse cosa diceva il messaggio, non potevo che leggerlo e rileggerlo: "ti aspetto, stanza 41, Hotel Comfort Libi.

Quando fare degli straordinari diventa piacevole...

Inizio a baciare il mio uomo mentre chiudo gli occhi facendo finta di essere sola con lui. Mi sento sfiorare le gambe ma riconosco subito che non era la sua mano, era una mano molto morbida, delicata e minuta come quella di una donna, anche il tocco era delicato. Molto probabilmente era quella della donna ma avevo paura ad aprire gli occhi quindi decido di tenerli chiusi (almeno per il momento)!

Da noi, all'università, ci sono molti studenti di colore, ma io sono sempre stata piuttosto scontrosa con loro, e a volte anche sgarbata. Quindi, quando il prof di diritto ci ha assegnato un compito di gruppo, e a me sono toccati due studenti senegalesi, non ero molto felice. Vivevano in un piccolo appartamentino nel centro storico, zona abitata per lo più da gente di colore.

Con la coda dell’occhio vidi delle ombre passeggiare lungo la spiaggia, non so se ci videro, ma non mi importava. Scostai la sua mano, volevo ricambiargli il favore e scivolai sul suo corpo arrivando ad accogliere tra i miei seni il suo uccello

Lasciai che le mie dita corressero libere sul clitoride, sulle labbra dischiuse, umide, nella vagina ricca d’umori... mi masturbavo e le gambe tremavano, mentre il piacere saliva come grandi ondate liquide e calde.

. "E' la prima volta che mi lecca una donna... fammi godere, Vicky, ne ho voglia!"

Lavoravo in un bar in una bella zona vicino ad un parco ,quel pomeriggio di maggio i primi caldi....entrò in negozio un uomo che aveva appena finito di correre e improvvisamente fui presa da una voglia pazzesca di farmi scopare da lui e......

Una donna esce arrabbiata per come la trattava il suo fidanzato e incontra un uomo... Non poteva mai pensare che l'avrebbe attratta così tanto. Lui si che sapeva farci. Che fortuna aver litigato proprio quella sera eh?

Ci fu un attimo di esitazione, ma nel riprendere la manovra, mi sentii sussurrare: "sei bagnata come una porca, lo sapevo